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Forwarded from Blocco Studentesco
🔥 Si è concluso ieri il Decimo Campo Nazionale del Blocco Studentesco

Tre giorni di formazione, sport e confronto. Un percorso totale che da dieci anni accompagna la crescita dei nostri militanti.

Il Campo non è mai stato un semplice raduno, ma un vero e proprio momento di passaggio, per costruire nelle nuove generazioni un comportamento rivoluzionario che sostenga gli sforzi politici quotidiani oltre le semplici "apparenze". In questo tempo di crisi e confusione,  proseguiamo il nostro cammino, fedeli alla missione originaria: educare al sacrificio, alla responsabilità e all’impegno.

🔗 Ringraziamo inoltre le delegazioni del Red Angers (🇫🇷) e di Alfonso I (🇪🇸) per aver partecipato al nostro Campo, riportando la propria esperienza politica, culturale e militante. Perchè la gioventù italiana, come quella europea, ha davanti una missione rivoluzionaria: conquistare spazio, costruire alternativa, confliggere con un sistema che uccide ogni forma di appartenenza.

🇮🇹 Blocco Studentesco
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Forwarded from Blocco Studentesco
"Solo le forze nazionali sono capaci di andare oltre il nazionalismo. […] Solo esse hanno in sé il potere di dare all’Europa una nuova fede e un misticismo vitale, senza i quali nessuno Stato può sopravvivere" - ✍🏼 M. Bardèche

📸 Altri scatti dal decimo Campo Nazionale del Blocco Studentesco

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🔥🏴Aber das Leben ist Krieg“: la vita è lotta, perché vivere davvero significa scegliere, combattere e vincere prima di tutto su sé stessi.

Continua 👉🏻 https://www.bloccostudentesco.org/2025/07/16/campo-nazionale-blocco-studentesco/
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‼️ La finta rivoluzione di Valditara

Nel suo libro "La rivoluzione del buon senso", il ministro Giuseppe Valditara disegna la visione di una società ordinata, efficiente, democratica. Ma dietro l’apparente rottura con il progressismo si cela l’ennesimo progetto conforme alle logiche del mercato, subordinato all’economia globale, perfettamente integrato nel paradigma liberale.

Il “merito” diventa la versione aggiornata del mito del self-made man: un’illusione di giustizia che ignora le disuguaglianze di partenza e consolida l’ordine esistente. Nessuna critica al capitalismo che produce queste disuguaglianze, nessuna messa in discussione del sistema. Anzi, Valditara cita con ammirazione Reagan e Thatcher, reclamando per l’Europa una svolta ancora più “liberale” e deregulated. Nel libro infatti si difende a spada tratta il libero mercato, arrivando ad addossare tutte le guerre del Novecento alle colpe dei regimi anti-capitalisti.

È evidente che in quest'ottica la scuola viene ridotta a fabbrica di "efficienza" e “capitale umano”. Si forma il precario, non l’uomo, mentre l’identità nazionale viene ridotta al vago patriottismo dei valori democratici, cristiani e universali, senza forza né conflitto. E l’autorità, tanto cara ai vecchi parrucconi, non è nient'altro che la postura grottesca da preside Skinner, tutta ordine e regolamenti, ma senza visione né ispirazione.

Insomma, ciò che La rivoluzione del buon senso non mette in discussione è il ruolo sistemico della scuola come apparato di omologazione e conformismo a una società liquida, economica e profondamente post-identitaria. L’“ordine” che Valditara invoca è quello del mercato, dell’individualismo produttivo, dell’obbedienza civile. Dietro un libro apparentemente normale, si cela il manifesto politico di una destra borghese che non ha niente a che vedere con le istanze radicali, rivoluzionarie e comunitarie del nostro mondo.

Noi rivendichiamo l’opposto: una scuola che non formi impiegati, ma uomini. Una scuola fondata sulla disciplina interiore, sulla comunità, sull’appartenenza. Una scuola dove cultura significa comunità, corpo, militanza. Una scuola dove identità vuol dire coscienza, etica e stile. Perchè contro il “buon senso” dei conservatori noi sceglieremo sempre l'unico, vero, imperativo rivoluzionario: «vivi pericolosamente!».

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‼️ La rivoluzione non è un meme

Le perquisizioni di queste ore confermano che lo Stato ha perso ogni senso del ridicolo e ha esteso la logica del sospetto e della repressione preventiva anche ai giovanissimi. Ormai bastano una frase scritta in una chat, un simbolo o un riferimento ideologico scomodo nella stanza per finire schedati o perquisiti come terroristi. Il segnale è chiaro: non si colpiscono più reati concreti, ma identità, subculture e posizioni non allineate.

Allo stesso tempo, serve fare urgente chiarezza anche dall’altra parte. Ci rivolgiamo quindi agli studenti e ai giovani che ci seguono: spacciarsi per rivoluzionari su Telegram o su canali chiusi non ha nulla a che fare con l’impegno reale di una militanza politica integrale e radicale. La politica non si fa con meme, imitazioni, provocazioni anonime e un vocabolario di citazioni prese da internet. È un lavoro serissimo che richiede studio, presenza, responsabilità e volontà di agire nella società. Ma è anche uno stile di vita autentico, fatto di emozioni e legami molto più forti di un social.

Gli allarmi artificiali creati ad hoc dai giornali sul "baby terrorismo" ci fanno schifo quasi quanto le grottesche caricature del dissenso che si trovano nella sfera digitale. Perchè chi evita l'impegno diretto per costruirsi un immaginario "ribelle" sui social, finisce inevitabilmente per essere usato come capro espiatorio di un sistema politico, giudiziario e mediatico che ha bisogno di mostri per tirare a campare.

🏴🔗 La sola militanza incisiva è quella reale, visibile, fondata su idee chiare, stile vitale e azione concreta. In un'epoca di sorveglianza e finzione, restare presenti, formati e attivi è l’unica vera forma di opposizione.

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🗓📍6-9 agosto 1945: 80 anni fa i primi bombardamenti atomici della storia cancellano le città di Hiroshima e Nagasaki.

‼️Contro la retorica scolastica che minimizza e marginalizza la portata degli attacchi a "male necessario", riflettiamo sul valore politico del terrore provocato dagli USA: instaurare un nuovo ordine imperialista insieme all'URSS, sul sangue sparso di Italia, Germania e Giappone.

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📅 19 agosto 14 d.C. – Muore Ottaviano Augusto, il fondatore dell’Impero.

👉🏻 Non un uomo qualunque, ma colui che, dopo il caos delle guerre civili, seppe rifondare Roma e darle forma imperiale, consegnandola all’eternità.

Per secoli e millenni il suo nome è stato sinonimo di potenza, rivoluzione e missione. Perché la grandezza non nasce dal compromesso, ma dalla capacità di trasformare la storia in destino.

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2025/08/20 18:44:14
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