Era la mattina dell’11 novembre 2007 quando l’agente Luigi Spaccarotella spar* un colpo di pis*ola che colpì a mo*te il tifoso laziale Gabriele Sandri, fermo nell’area di servizio Badia al Pino Ovest. Sandri si trovava nell’auto insieme ad alcuni amici con cui avrebbe dovuto raggiungere Milano per assistere alla partita Inter–Lazio.
Il colpo venne espl*so dalla parte opposta dell’autostrada, nell’area di servizio Badia al Pino Est.
Per cercare di sedare lo scontro, Spaccarotella pensò bene di spar*re ad altezza d’uomo, ma il pro*ettile colpì invece Gabriele Sandri, che stava dormendo nella sua auto.
Quel giorno, in tutta Italia, scoppiarono incidenti e proteste: da Bergamo a Taranto, passando per Milano, il popolo degli ult*as si ribellò chiedendo giustizia.
Spaccarotella fu condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione per omici*io volontario. Ha scontato la pena in un carcere militare; nel 2017 ha ottenuto la semilibertà e oggi ha terminato definitivamente di scontare la sua condanna.
Il colpo venne espl*so dalla parte opposta dell’autostrada, nell’area di servizio Badia al Pino Est.
Per cercare di sedare lo scontro, Spaccarotella pensò bene di spar*re ad altezza d’uomo, ma il pro*ettile colpì invece Gabriele Sandri, che stava dormendo nella sua auto.
Quel giorno, in tutta Italia, scoppiarono incidenti e proteste: da Bergamo a Taranto, passando per Milano, il popolo degli ult*as si ribellò chiedendo giustizia.
Spaccarotella fu condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione per omici*io volontario. Ha scontato la pena in un carcere militare; nel 2017 ha ottenuto la semilibertà e oggi ha terminato definitivamente di scontare la sua condanna.
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Nel loro incontro a Washington, Donald Trump e Viktor Orbán hanno riaffermato una verità che le éli*e gl*baliste fingono di non vedere: i popoli hanno diritto a difendere la propria casa. Mentre l’Europa affonda sotto il peso di un’immigr*zione senza regole, l’Ungheria è rimasta un baluardo di sovranità e sicurezza.
Trump ha lodato la fermezza di Orbán, ricordando che «l’Europa si sta riempiendo di mig*anti, e i Paesi non sono più riconoscibili». Parole che risuonano come un monito per chi, da Bruxelles, continua a predicare “accoglienza” mentre abbandona le periferie e i lavoratori europei al degr*do.
Orbán, da parte sua, ha ribadito che «in Ungheria l’immigra*ione illegale è zero». Nessuna retorica, solo fatti: con*ini difesi, sicurezza garantita, identità protetta.
In un mondo dove troppi governi si piegano ai diktat finanziari e alle mode ideologiche, Trump e Orbán ricordano che la politica deve tornare al servizio della Nazione e del popolo, non delle lobby e delle frontiere aperte.
Trump ha lodato la fermezza di Orbán, ricordando che «l’Europa si sta riempiendo di mig*anti, e i Paesi non sono più riconoscibili». Parole che risuonano come un monito per chi, da Bruxelles, continua a predicare “accoglienza” mentre abbandona le periferie e i lavoratori europei al degr*do.
Orbán, da parte sua, ha ribadito che «in Ungheria l’immigra*ione illegale è zero». Nessuna retorica, solo fatti: con*ini difesi, sicurezza garantita, identità protetta.
In un mondo dove troppi governi si piegano ai diktat finanziari e alle mode ideologiche, Trump e Orbán ricordano che la politica deve tornare al servizio della Nazione e del popolo, non delle lobby e delle frontiere aperte.
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Fabio Mini, ex Generale N.A.T.O. e ospite della conferenza "Il destino dell'Europa: civiltà o tramonto" spiega, in un minuto, il ruolo della N.A.T.O. nella possibile creazione di un esercito Europeo.
È davvero possibile per l'Unione Europea dotarsi di un proprio esercito senza prima avere una struttura politica unitaria e politiche condivise?
La N.A.T.O. acconsentirebbe a non avere più la preminenza in campo militare?
È una grande scommessa, o solo un azzardo?
Faccelo sapere nei commenti!
#nato #europa #política #governo #destra #esercito #generale #unioneeuropea #italia #news #notizie #attualita #attualità
È davvero possibile per l'Unione Europea dotarsi di un proprio esercito senza prima avere una struttura politica unitaria e politiche condivise?
La N.A.T.O. acconsentirebbe a non avere più la preminenza in campo militare?
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Tra palazzi nuovi e aree verdi, in quello che sembra un normale quartiere di periferia, racconteremo ciò che spesso resta ai margini del dibattito pubblico: la realtà quotidiana di Rogoredo, uno dei punti più critici della città quando si parla di droga e sicurezza.
Vi porteremo dentro le strade, i giardini e i sottopassi che i residenti attraversano ogni giorno, mostrando cosa significa vivere accanto a un’area che da anni è sinonimo di spaccio.
Sul campo, tra testimonianze dirette e situazioni che raramente arrivano sugli schermi, le nostre telecamere hanno seguito una manifestazione del comitato di quartiere che ha raccolto molte presenze.
Abbiamo parlato con chi qui ci abita davvero: famiglie, anziani e pendolari che chiedono di poter vivere in un quartiere sicuro e dignitoso. Le loro parole, spesso cariche di frustrazione e stanchezza, raccontano una Milano che non vuole arrendersi.
Mostreremo ciò che avviene davvero, riportando alla luce una ferita della città che ancora attende risposte concrete.
Vi porteremo dentro le strade, i giardini e i sottopassi che i residenti attraversano ogni giorno, mostrando cosa significa vivere accanto a un’area che da anni è sinonimo di spaccio.
Sul campo, tra testimonianze dirette e situazioni che raramente arrivano sugli schermi, le nostre telecamere hanno seguito una manifestazione del comitato di quartiere che ha raccolto molte presenze.
Abbiamo parlato con chi qui ci abita davvero: famiglie, anziani e pendolari che chiedono di poter vivere in un quartiere sicuro e dignitoso. Le loro parole, spesso cariche di frustrazione e stanchezza, raccontano una Milano che non vuole arrendersi.
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Matteo Carnieletto, giornalista de La Verità e ospite della conferenza "Il destino dell'Europa: civiltà o tramonto" spiega, in un minuto, le ragioni che ancora impediscono all'Europa di divenire un soggetto politico capace di contare nelle grandi sfide geopolitiche del presente.
Dalla folle politica bellicista perseguita in Ucraina fino all'irrilevanza mostrata nel processo di pace in Medio Oriente, l'Unione Europea pare confermarsi un nano politico-militare (ed economico).
Da dove potrà passare una rinascita europea?
Faccelo sapere nei commenti!
#europa #politica #news #attualita #attualità #notizie #guerra #governo #politica #italia #economía #estero
Dalla folle politica bellicista perseguita in Ucraina fino all'irrilevanza mostrata nel processo di pace in Medio Oriente, l'Unione Europea pare confermarsi un nano politico-militare (ed economico).
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Una storia che interpella tutti: una famiglia che sceglie un'educazione alternativa, una comunità che li sostiene, una decisione del tribunale che rischia di separarli.
Dov'è il confine tra libertà familiare e intervento dello Stato?
#news #famiglia #chieti #notizie #notizia #attualita #attualità #governo #italia #politica #destra #figli #giornale #giornali
Dov'è il confine tra libertà familiare e intervento dello Stato?
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Si cammina guardando oltre le spalle. Si parla a voce bassa. Si sceglie di rientrare prima che il sole tramonti.
In via Padova, la normalità ha smesso da tempo di essere un diritto e si è trasformata in un calcolo, in una strategia di sopravvivenza quotidiana.
Questo non è solo un quartiere, è una ferita aperta nella periferia di una città che troppo spesso distoglie lo sguardo.
Questa è "Milano senza filtri".
Siamo tornati in via Padova, tra negozi chiusi e grate abbassate, e i residenti ci aprono le loro porte non solo per raccontare, ma per testimoniare.
Le loro voci, un coro stanco e rabbioso, dipingono un quadro allarmante: una violenza che non è più un'eccezione, ma lo sfondo costante delle loro giornate. Aggressioni, spaccio in pieno giorno, liti che sfociano in minacce.
L'ordine del giorno, ormai, ha un unico, triste punto fisso: l'insicurezza.
Guarda il video e scopri di più!
#immigrazione #sicurezza #news #attualita #attualità #politica #italia #destra #politicaitaliana #governo #notizia #notizie #viapadova
In via Padova, la normalità ha smesso da tempo di essere un diritto e si è trasformata in un calcolo, in una strategia di sopravvivenza quotidiana.
Questo non è solo un quartiere, è una ferita aperta nella periferia di una città che troppo spesso distoglie lo sguardo.
Questa è "Milano senza filtri".
Siamo tornati in via Padova, tra negozi chiusi e grate abbassate, e i residenti ci aprono le loro porte non solo per raccontare, ma per testimoniare.
Le loro voci, un coro stanco e rabbioso, dipingono un quadro allarmante: una violenza che non è più un'eccezione, ma lo sfondo costante delle loro giornate. Aggressioni, spaccio in pieno giorno, liti che sfociano in minacce.
L'ordine del giorno, ormai, ha un unico, triste punto fisso: l'insicurezza.
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#immigrazione #sicurezza #news #attualita #attualità #politica #italia #destra #politicaitaliana #governo #notizia #notizie #viapadova
In un’Italia divisa tra modernità e tradizione, la candidatura del movimento islamico Mu.Ro.27 alle comunali di Roma mostra una chiara disparità: un partito religioso cristiano verrebbe subito accusato di fondamentalismo, mentre qui si parla di pluralismo.
Lo stesso doppio standard emerge nel silenzio seguito allo striscione offensivo contro Sergio Ramelli in TV: se la vittima fosse stata un’altra, le reazioni sarebbero state immediate.
Questi episodi rivelano un Paese dove indignazione e memoria cambiano a seconda di chi viene colpito. Una frattura profonda che impedisce all’Italia di ritrovare unità e orgoglio nazionale.
Lo stesso doppio standard emerge nel silenzio seguito allo striscione offensivo contro Sergio Ramelli in TV: se la vittima fosse stata un’altra, le reazioni sarebbero state immediate.
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A Rogoredo ieri pomeriggio il quartiere è tornato al centro dell’attenzione: da un lato il corteo promosso da Lealtà Azione insieme a un gruppo di residenti esasperati dal problema dello spaccio; dall’altro il presidio dell’ANPI, scesa in strada per contestare la presenza del movimento di estrema destra.
Circa duecento persone hanno sfilato chiedendo più controlli, legalità e un intervento deciso dopo anni di degrado. Durante la manifestazione è stato letto il comunicato di Lealtà Azione in cui si denuncia l’abbandono istituzionale e si chiede che Rogoredo non venga lasciata “zona franca della criminalità”.
A pochi metri di distanza, l’ANPI ha risposto con il loro messaggio: nessuno spazio ai gruppi che, a loro dire, strumentalizzano i problemi del quartiere.
Abbiamo raccolto voci, tensioni e testimonianze: residenti, attivisti, oppositori. Un quadro diretto di una giornata in cui Rogoredo ha voluto farsi sentire.
Circa duecento persone hanno sfilato chiedendo più controlli, legalità e un intervento deciso dopo anni di degrado. Durante la manifestazione è stato letto il comunicato di Lealtà Azione in cui si denuncia l’abbandono istituzionale e si chiede che Rogoredo non venga lasciata “zona franca della criminalità”.
A pochi metri di distanza, l’ANPI ha risposto con il loro messaggio: nessuno spazio ai gruppi che, a loro dire, strumentalizzano i problemi del quartiere.
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Kosovo, 18 marzo 2004: in poche ore 35 chiese e monasteri serbo-ortodossi furono distrutti.
Vent’anni dopo, le ferite sono ancora aperte: la comunità serba del Kosovo vive isolamento, pressioni e continui atti di vandalismo contro i suoi luoghi sacri.
Eppure, resistono.
Custodendo identità, storia e fede.
I volontari di @unavocenelsilenzio sostengono queste comunità dimenticate e, grazie al progetto “Con un panettone costruisci speranza”, il ricavato verrà utilizzato per contribuire alla ricostruzione della chiesa di Cernica, enclave serba in Kosovo, la chiesa è ancora oggi incompleta a causa della distruzione avvenuta nel 2000.
Inoltre, parte delle donazioni sarà destinata al finanziamento di borse di studio per i bambini palestinesi in Cisgiordania, tra i più colpiti dall’instabilità e dalla violenza dell’occupazione israeliana, che li costringe a sofferenze quotidiane.
Per effettuare donazioni potete utilizzare il seguente IBAN
UVNS – UNA VOCE NEL SILENZIO
IBAN: IT82W0304701600000222002649
Vent’anni dopo, le ferite sono ancora aperte: la comunità serba del Kosovo vive isolamento, pressioni e continui atti di vandalismo contro i suoi luoghi sacri.
Eppure, resistono.
Custodendo identità, storia e fede.
I volontari di @unavocenelsilenzio sostengono queste comunità dimenticate e, grazie al progetto “Con un panettone costruisci speranza”, il ricavato verrà utilizzato per contribuire alla ricostruzione della chiesa di Cernica, enclave serba in Kosovo, la chiesa è ancora oggi incompleta a causa della distruzione avvenuta nel 2000.
Inoltre, parte delle donazioni sarà destinata al finanziamento di borse di studio per i bambini palestinesi in Cisgiordania, tra i più colpiti dall’instabilità e dalla violenza dell’occupazione israeliana, che li costringe a sofferenze quotidiane.
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La sera scorsa in Corso Como si è svolta una manifestazione spontanea di giovani appartenenti alle diverse realtà del centrodestra cittadino. Un’iniziativa che, al di là delle bandiere, ha riportato al centro un tema che Milano da troppo tempo fatica a guardare negli occhi: la sicurezza come condizione essenziale per una città vivibile.
I partecipanti hanno denunciato una situazione di crescente degrado, episodi di vi*lenza sempre più frequenti e una gestione amministrativa che continua a minimizzare il problema. Il messaggio che emerge è semplice ma netto: sicurezza non significa chiusura o repressione, ma garantire a residenti, lavoratori e studenti la possibilità di vivere la città senza paura.
La manifestazione si è chiusa con un appello all’amministrazione comunale: riconoscere la gravità del momento e intervenire con decisione, per restituire alla città non solo più sicurezza, ma anche più fiducia.
I partecipanti hanno denunciato una situazione di crescente degrado, episodi di vi*lenza sempre più frequenti e una gestione amministrativa che continua a minimizzare il problema. Il messaggio che emerge è semplice ma netto: sicurezza non significa chiusura o repressione, ma garantire a residenti, lavoratori e studenti la possibilità di vivere la città senza paura.
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Dalle vecchie Falck fino all'interno del Municipio, in questo nuovo viaggio raccontiamo una storia particolare: quella di Sesto San Giovanni, che dalle ceneri del suo passato industriale ha costruito un nuovo futuro.
Qui, dove una volta si produceva acciaio, oggi si forgiano idee e conoscenza.
Ma a pochi passi da questi simboli di rinascita, si affronta ogni giorno un'altra, più complessa, sfida: quella del degrado e della sicurezza percepita dai cittadini.
Dove il cemento dei grandi stabilimenti lascia il posto al tessuto dei quartieri, la domanda di normalità e vivibilità diventa urgente.
Abbiamo portato queste domande direttamente al Sindaco, incontrandolo e confrontandoci sui temi più caldi di questi tempi.
Cosa fa un'Amministrazione che ha vinto la sfida della riqualificazione urbana per vincere quella, forse più difficile, del benessere quotidiano?
Per saperne di più, guarda il video e resta aggiornato!
Qui, dove una volta si produceva acciaio, oggi si forgiano idee e conoscenza.
Ma a pochi passi da questi simboli di rinascita, si affronta ogni giorno un'altra, più complessa, sfida: quella del degrado e della sicurezza percepita dai cittadini.
Dove il cemento dei grandi stabilimenti lascia il posto al tessuto dei quartieri, la domanda di normalità e vivibilità diventa urgente.
Abbiamo portato queste domande direttamente al Sindaco, incontrandolo e confrontandoci sui temi più caldi di questi tempi.
Cosa fa un'Amministrazione che ha vinto la sfida della riqualificazione urbana per vincere quella, forse più difficile, del benessere quotidiano?
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