Forwarded from Liberi/e di lottare - Fermiamo Guerra & Decreto sicurezza
GEORGES ABDALLAH È LIBERO!
Dopo quarant'anni di prigione, Georges Abdallah è finalmente libero. Georges Abdallah è il simbolo della lotta e della dignità di tutti i prigionieri rivoluzionari che hanno difeso la propria identità politica a costo della vita in prigione. Il suo esempio abbatte il muro del conformismo e della rassegnazione. Nelle prigioni imperialiste, fasciste e sioniste, i prigionieri rivoluzionari resistono! La loro lotta è la nostra!
Dopo quarant'anni di prigione, Georges Abdallah è finalmente libero. Georges Abdallah è il simbolo della lotta e della dignità di tutti i prigionieri rivoluzionari che hanno difeso la propria identità politica a costo della vita in prigione. Il suo esempio abbatte il muro del conformismo e della rassegnazione. Nelle prigioni imperialiste, fasciste e sioniste, i prigionieri rivoluzionari resistono! La loro lotta è la nostra!
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Collettivo Hurriya!🔻🇵🇸
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Articolo di Hurriya su Anan, Ali e Mansour pubblicato dalla rivista DISFARE
https://ilrovescio.info/2025/07/17/e-uscito-il-secondo-numero-di-disfare-per-la-lotta-contro-il-mondo-guerra/
https://ilrovescio.info/2025/07/17/e-uscito-il-secondo-numero-di-disfare-per-la-lotta-contro-il-mondo-guerra/
Libertà per Anan, Ali e Mansour!
La resistenza non si processa!
La resistenza non si arresta!
Il manifesto per la stampa è scaricabile da qui:
https://drive.google.com/file/d/1-285wCMZbGJkcsxjJY1Z1w4l8wKckgf5/view?usp=drive_link
La resistenza non si processa!
La resistenza non si arresta!
Il manifesto per la stampa è scaricabile da qui:
https://drive.google.com/file/d/1-285wCMZbGJkcsxjJY1Z1w4l8wKckgf5/view?usp=drive_link
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Forwarded from Liberi/e di lottare - Fermiamo Guerra & Decreto sicurezza
GEORGES ABDALLAH E' FINALMENTE LIBERO!
"Io non mi pentirò. Io non cederò a compromesso. Io continuerò a resistere"
La folla all'aeroporto internazionale Rafik Hariri ha accolto Georges Abdallah, arrivato nella capitale libanese Beirut dopo 41 anni di prigionia nelle carceri francesi.
📌Testo completo su Ig
Instagram
"Io non mi pentirò. Io non cederò a compromesso. Io continuerò a resistere"
La folla all'aeroporto internazionale Rafik Hariri ha accolto Georges Abdallah, arrivato nella capitale libanese Beirut dopo 41 anni di prigionia nelle carceri francesi.
📌Testo completo su Ig
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Riceviamo e diffondiamo:
La campagna di solidarietà dal basso e di sensibilizzazione nei confronti del partigiano palestinese Anan Yaeesh, da 18 mesi rinchiuso nel carcere di Terni, sta riscontrando un notevole successo. In circa una settimana, nel conto dei Cobas Confederazione di Terni, sono stati raccolti 2.270 € per Anan, che serviranno a garantirgli le cure a cui ha diritto, lo studio all’università, l’appoggio materiale e solidale di cui ha bisogno.
Tante soggettività, singolarmente o in associazione o con benefit, a seconda delle proprie possibilità e capacità organizzative, stanno dando un’autentica risposta popolare a quello che Israele e i suoi complici in Italia vorrebbero impedire: la solidarietà concreta alla Resistenza palestinese, incarnata in Italia da Anan Yaeesh.
Infatti, non solo Israele bombarda e priva di cibo, acqua, medicinali, aiuti umanitari la popolazione di Gaza, ma da circa un anno blocca anche dalla Cisgiordania gli aiuti da parte dei familiari di Anan.
Inoltre, da qualche mese, nel carcere di Terni, è in vigore un’ordinanza per cui i prigionieri in AS2, come Anan, possono ricevere pacchi solo dai propri familiari.
Ma, come ha detto Anan, siamo noi la sua famiglia adesso!
Sono i giovani, che nonostante la repressione, si battono per la rottura degli accordi Italia-Israele
Sono i lavoratori, che hanno il coraggio di sfidare le leggi liberticide del governo fascista italiano per bloccare l’invio di armi al suo complice israeliano.
Sono gli attivisti e le attiviste che rischiano la vita per l’esistenza del popolo palestinese.
Sono le masse proletarie, italiane e di tutto il mondo, che lottano contro l’imperialismo, per una Palestina libera dal fiume al mare.
Siamo tutti e tutte coloro che lo sostengono in carcere con lettere, pensieri, libri e poesie
Siamo tutte e tutti coloro che lo sostengono in carcere con questa raccolta, anche con uno stipendio da fame.
E rivendichiamo questa dimensione orizzontale e allargata della risposta popolare e solidale a un partigiano palestinese, perché questa è la sua forza autentica!
Ripubblichiamo di seguito l’Iban messo a disposizione dai Cobas di Terni per le spese di prima necessità e per le cure odontoiatriche di Anan:
IBAN IT95C0200814412000103485396
intestato a CONFEDERAZIONE COBAS SEDE PROVINCIALE DI TERNI
Causale: per Anan Yaeesh
Soccorso Rosso Proletario AQ
La campagna di solidarietà dal basso e di sensibilizzazione nei confronti del partigiano palestinese Anan Yaeesh, da 18 mesi rinchiuso nel carcere di Terni, sta riscontrando un notevole successo. In circa una settimana, nel conto dei Cobas Confederazione di Terni, sono stati raccolti 2.270 € per Anan, che serviranno a garantirgli le cure a cui ha diritto, lo studio all’università, l’appoggio materiale e solidale di cui ha bisogno.
Tante soggettività, singolarmente o in associazione o con benefit, a seconda delle proprie possibilità e capacità organizzative, stanno dando un’autentica risposta popolare a quello che Israele e i suoi complici in Italia vorrebbero impedire: la solidarietà concreta alla Resistenza palestinese, incarnata in Italia da Anan Yaeesh.
Infatti, non solo Israele bombarda e priva di cibo, acqua, medicinali, aiuti umanitari la popolazione di Gaza, ma da circa un anno blocca anche dalla Cisgiordania gli aiuti da parte dei familiari di Anan.
Inoltre, da qualche mese, nel carcere di Terni, è in vigore un’ordinanza per cui i prigionieri in AS2, come Anan, possono ricevere pacchi solo dai propri familiari.
Ma, come ha detto Anan, siamo noi la sua famiglia adesso!
Sono i giovani, che nonostante la repressione, si battono per la rottura degli accordi Italia-Israele
Sono i lavoratori, che hanno il coraggio di sfidare le leggi liberticide del governo fascista italiano per bloccare l’invio di armi al suo complice israeliano.
Sono gli attivisti e le attiviste che rischiano la vita per l’esistenza del popolo palestinese.
Sono le masse proletarie, italiane e di tutto il mondo, che lottano contro l’imperialismo, per una Palestina libera dal fiume al mare.
Siamo tutti e tutte coloro che lo sostengono in carcere con lettere, pensieri, libri e poesie
Siamo tutte e tutti coloro che lo sostengono in carcere con questa raccolta, anche con uno stipendio da fame.
E rivendichiamo questa dimensione orizzontale e allargata della risposta popolare e solidale a un partigiano palestinese, perché questa è la sua forza autentica!
Ripubblichiamo di seguito l’Iban messo a disposizione dai Cobas di Terni per le spese di prima necessità e per le cure odontoiatriche di Anan:
IBAN IT95C0200814412000103485396
intestato a CONFEDERAZIONE COBAS SEDE PROVINCIALE DI TERNI
Causale: per Anan Yaeesh
Soccorso Rosso Proletario AQ
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Appello dei lavoratori di Gaza ai sindacati mondiali:
Un grido contro la fame e lo sterminio
Per liberare i lavoratori di tutto il mondo,
Ai nostri colleghi dei sindacati e delle federazioni sindacali a livello globale:
Vi inviamo il manifesto dei lavoratori di Gaza, diretto dall' Unione dei sindacati dei lavoratori palestinesi ai lavoratori del mondo e alle loro organizzazioni. Quest'ultima chiamata, che hanno chiamato «Il grido prima della morte», ci viene dalla fame e dall'assedio, sotto le macerie delle fabbriche e delle case, dal cuore di una guerra di sterminio che va avanti da quasi 22 mesi, attuata insieme a una politica di carestia collettiva e sistematica eseguita da «Israele» con il sostegno diretto degli Stati Uniti e dei suoi partner europei.
Di seguito il link al sito con l'appello completo in inglese
Un grido contro la fame e lo sterminio
Per liberare i lavoratori di tutto il mondo,
Ai nostri colleghi dei sindacati e delle federazioni sindacali a livello globale:
Vi inviamo il manifesto dei lavoratori di Gaza, diretto dall' Unione dei sindacati dei lavoratori palestinesi ai lavoratori del mondo e alle loro organizzazioni. Quest'ultima chiamata, che hanno chiamato «Il grido prima della morte», ci viene dalla fame e dall'assedio, sotto le macerie delle fabbriche e delle case, dal cuore di una guerra di sterminio che va avanti da quasi 22 mesi, attuata insieme a una politica di carestia collettiva e sistematica eseguita da «Israele» con il sostegno diretto degli Stati Uniti e dei suoi partner europei.
Di seguito il link al sito con l'appello completo in inglese
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Nei primi quindici giorni della campagna nazionale di sottoscrizione a sostegno del combattente per la libertà palestinese *Anan Yaeesh* – detenuto nel carcere di Terni e attualmente processato presso il Tribunale dell’Aquila – la solidarietà popolare ha prodotto un risultato straordinario.
*Dal 15 luglio al 1° agosto 2024, sono stati raccolti 4340 euro* attraverso decine e decine di bonifici bancari provenienti da:
* *Singoli cittadini* da tutta Italia
* *Associazioni* impegnate nella difesa dei diritti umani e nella giustizia sociale
* *Sindacati di Base*
Questo flusso costante e generoso di contributi dimostra l’ampio sostegno alla lotta di Anan e all’urgente necessità di garantire il suo diritto a una difesa adeguata e a un processo equo, il diritto allo studio e alla salute.
*RILANCIAMO L’INIZIATIVA!*
La campagna *NON SI FERMA*. Per far fronte alle spese legali, di supporto processuale e di sostegno al diritto allo studio e alla salute di Anan durante questo difficile momento, è cruciale continuare e rafforzare la raccolta fondi.
*COME CONTRIBUIRE:*
1. *BONIFICO BANCARIO intestato a *CONFEDERAZIONE COBAS, SEDE PROVINCIALE DI TERNI
IBAN IT95C0200814412000103485396
Causale: per Anan Yaeesh
*PERCHÉ È IMPORTANTE CONTINUARE A SOSTENERE:*
* Garantire ad Anan Yaeesh gli strumenti necessari per la sua difesa legale.
* Coprire i costi dell'università
* Garantire il diritto alla salute e alle spese mediche di Anan
* Mantenere alta l’attenzione pubblica sulla sua vicenda giudiziaria e sulla causa palestinese.
*La solidarietà concreta è la nostra arma più potente. Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza.*
*Restiamo uniti per Anan, per la Palestina, per la Giustizia!*
CONFEDERAZIONE COBAS TERNI
COORDINAMENTO TERNANO PER LA PALESTINA
Soccorso rosso proletario
Slai Cobas s.c.
CaseMatte L’Aquila
Collettivo Hurriya! Pisa
#LibertàPerAnanYaeesh #SolidarietàConLaPalestina #SottoscrizioneNazionaleAnanYaeesh
*Dal 15 luglio al 1° agosto 2024, sono stati raccolti 4340 euro* attraverso decine e decine di bonifici bancari provenienti da:
* *Singoli cittadini* da tutta Italia
* *Associazioni* impegnate nella difesa dei diritti umani e nella giustizia sociale
* *Sindacati di Base*
Questo flusso costante e generoso di contributi dimostra l’ampio sostegno alla lotta di Anan e all’urgente necessità di garantire il suo diritto a una difesa adeguata e a un processo equo, il diritto allo studio e alla salute.
*RILANCIAMO L’INIZIATIVA!*
La campagna *NON SI FERMA*. Per far fronte alle spese legali, di supporto processuale e di sostegno al diritto allo studio e alla salute di Anan durante questo difficile momento, è cruciale continuare e rafforzare la raccolta fondi.
*COME CONTRIBUIRE:*
1. *BONIFICO BANCARIO intestato a *CONFEDERAZIONE COBAS, SEDE PROVINCIALE DI TERNI
IBAN IT95C0200814412000103485396
Causale: per Anan Yaeesh
*PERCHÉ È IMPORTANTE CONTINUARE A SOSTENERE:*
* Garantire ad Anan Yaeesh gli strumenti necessari per la sua difesa legale.
* Coprire i costi dell'università
* Garantire il diritto alla salute e alle spese mediche di Anan
* Mantenere alta l’attenzione pubblica sulla sua vicenda giudiziaria e sulla causa palestinese.
*La solidarietà concreta è la nostra arma più potente. Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza.*
*Restiamo uniti per Anan, per la Palestina, per la Giustizia!*
CONFEDERAZIONE COBAS TERNI
COORDINAMENTO TERNANO PER LA PALESTINA
Soccorso rosso proletario
Slai Cobas s.c.
CaseMatte L’Aquila
Collettivo Hurriya! Pisa
#LibertàPerAnanYaeesh #SolidarietàConLaPalestina #SottoscrizioneNazionaleAnanYaeesh
Nella guerra imperialista contro il popolo palestinese, due giorni fa le democrazie occidentali hanno stabilito un nuovo primato: oltre quattrocento persone, tra cui un cieco e due signore ultra ottantenni, sono state arrestate a Londra durante un sit-in per aver esposto cartelli contro il genocidio e in supporto a Palestine Action, organizzazione di solidarietà con la Palestina, definita terroristica all’inizio di luglio e recentemente sciolta dalla magistratura britannica.
Si tratta del gruppo di solidali che, a partire dal 2020, ha sanzionato anche con azioni di sabotaggio le aziende belliche, soprattutto l'israeliana Elbit, per bloccare l'ingranaggio del genocidio.
Nel febbraio del 2021 uno dei membri, durante un’azione, con una scritta vergata su un muro aveva spiegato che agire contro Elbit significava sanzionare un'azienda "responsabile di atti di violenza estrema, avendo testato le sue armi sui bambini palestinesi, per poi esportarle ad altri regimi oppressivi nel mondo".
Tale misura repressiva, senza precedenti nel Regno Unito, è un chiaro segno di quello che presto potrà capitare ovunque ed è allo stesso tempo un monito contro chiunque si prefigga di compiere azioni dirette per bloccare la macchina del genocidio o anche solo di solidarizzare con esse.
Va registrato comunque che mezzo migliaio di persone ha infranto le regole e il piano della narrazione contro il terrorismo, dimostrando anche a proprio rischio (fino a 14 anni di detenzione) di avere chiaro chi è e come agisce il vero terrorista.
Esprimiamo la nostra solidarietà alle persone arrestate per non aver capitolato di fronte allo Stato di polizia che ovunque avanza.
Si tratta del gruppo di solidali che, a partire dal 2020, ha sanzionato anche con azioni di sabotaggio le aziende belliche, soprattutto l'israeliana Elbit, per bloccare l'ingranaggio del genocidio.
Nel febbraio del 2021 uno dei membri, durante un’azione, con una scritta vergata su un muro aveva spiegato che agire contro Elbit significava sanzionare un'azienda "responsabile di atti di violenza estrema, avendo testato le sue armi sui bambini palestinesi, per poi esportarle ad altri regimi oppressivi nel mondo".
Tale misura repressiva, senza precedenti nel Regno Unito, è un chiaro segno di quello che presto potrà capitare ovunque ed è allo stesso tempo un monito contro chiunque si prefigga di compiere azioni dirette per bloccare la macchina del genocidio o anche solo di solidarizzare con esse.
Va registrato comunque che mezzo migliaio di persone ha infranto le regole e il piano della narrazione contro il terrorismo, dimostrando anche a proprio rischio (fino a 14 anni di detenzione) di avere chiaro chi è e come agisce il vero terrorista.
Esprimiamo la nostra solidarietà alle persone arrestate per non aver capitolato di fronte allo Stato di polizia che ovunque avanza.
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Sabato 9 agosto Anan Yaeesh è stato visitato all’interno del carcere di Terni da un dentista privato, che avrebbe potuto risolvere il problema di Anan sabato stesso, se il carcere avesse messo a sua disposizione i materiali per intervenire. Ma dovrà portarli dal suo studio ed avrà bisogno di un’altra autorizzazione per entrare e per curarlo.
È dall’ottobre scorso che Anan soffre di mal di denti, ma la prima volta che è stato visitato dal dentista del carcere è stato a metà dicembre. Alla fine dello scorso anno scriveva:
“Sono stato visitato dal medico qui le scorse 2 settimane, ma non ha fatto nulla, perché mi ha detto che i miei denti sono distrutti e bisogna rimuoverli tutti, e quando gli ho chiesto se poteva aggiustarli o rimetterli nuovi dopo averli rimossi mi ha detto “No, qui posso solo rimuoverli”. Quindi ho deciso di aspettare con il mio dolore fino a quando non sarò libero e potrò sistemare tutto fuori... Inoltre gli ho chiesto se potevo portare un medico da fuori e mi ha detto “sì, ma dovrebbe essere l’avvocato a farlo”, quindi non so se aspettare fino al processo per vedere se sarò libero o no.”
E così siamo arrivati ad agosto, un mese terribile per tutti i detenuti.
Tra abbandono sanitario, detenzione di persone gravemente malate, caldo estremo e mancanza di acqua, il diritto alla salute in carcere è un miraggio, e se non hai familiari in Italia o reti solidali che ti sostengano, te lo puoi scordare.
Fatta eccezione per le sezioni in AS2, il carcere di Terni è un istituto fortemente sovraffollato, dove in 600 detenuti condividono lo spazio minimo previsto per 422 posti regolamentari, con circa 150 detenuti psichiatrici. Mancano psicologi e personale sanitario adeguato, e invece di risolvere il problema del sovraffollamento e la cronica carenza di strutture e presidi sanitari, ogni rivolta dei detenuti a questo stato di cose diventa un pretesto per aumentare gli agenti di polizia penitenziaria e i loro armamenti.
Anziché più salute, più militarizzazione, repressione, guerra e carceri.
Ma se il carcere, in quanto a contraddizioni, è lo specchio di questa società, non lo è altrettanto per le relazioni che si instaurano tra i prigionieri e le prigioniere, che sono relazioni di autentica solidarietà umana. Perché una classe è rinchiusa in quelle mura, ed è la classe proletaria, che in essa trova la sua forza per resistere all’oppressione.
E noi che ancora abbiamo il privilegio delle cosiddette persone “libere”, abbiamo anche il dovere di conoscere e riprodurre quelle relazioni, di farle valere, anche fuori quelle mura e oltre ogni confine.
Ringraziamo il dentista, che nonostante gli intralci burocratici, continua a lavorare con scrupolo e impegno per la tutela della salute di Anan.
Libertà per Anan, libertà per tutti i prigionieri della libertà
Soccorso rosso proletario
È dall’ottobre scorso che Anan soffre di mal di denti, ma la prima volta che è stato visitato dal dentista del carcere è stato a metà dicembre. Alla fine dello scorso anno scriveva:
“Sono stato visitato dal medico qui le scorse 2 settimane, ma non ha fatto nulla, perché mi ha detto che i miei denti sono distrutti e bisogna rimuoverli tutti, e quando gli ho chiesto se poteva aggiustarli o rimetterli nuovi dopo averli rimossi mi ha detto “No, qui posso solo rimuoverli”. Quindi ho deciso di aspettare con il mio dolore fino a quando non sarò libero e potrò sistemare tutto fuori... Inoltre gli ho chiesto se potevo portare un medico da fuori e mi ha detto “sì, ma dovrebbe essere l’avvocato a farlo”, quindi non so se aspettare fino al processo per vedere se sarò libero o no.”
E così siamo arrivati ad agosto, un mese terribile per tutti i detenuti.
Tra abbandono sanitario, detenzione di persone gravemente malate, caldo estremo e mancanza di acqua, il diritto alla salute in carcere è un miraggio, e se non hai familiari in Italia o reti solidali che ti sostengano, te lo puoi scordare.
Fatta eccezione per le sezioni in AS2, il carcere di Terni è un istituto fortemente sovraffollato, dove in 600 detenuti condividono lo spazio minimo previsto per 422 posti regolamentari, con circa 150 detenuti psichiatrici. Mancano psicologi e personale sanitario adeguato, e invece di risolvere il problema del sovraffollamento e la cronica carenza di strutture e presidi sanitari, ogni rivolta dei detenuti a questo stato di cose diventa un pretesto per aumentare gli agenti di polizia penitenziaria e i loro armamenti.
Anziché più salute, più militarizzazione, repressione, guerra e carceri.
Ma se il carcere, in quanto a contraddizioni, è lo specchio di questa società, non lo è altrettanto per le relazioni che si instaurano tra i prigionieri e le prigioniere, che sono relazioni di autentica solidarietà umana. Perché una classe è rinchiusa in quelle mura, ed è la classe proletaria, che in essa trova la sua forza per resistere all’oppressione.
E noi che ancora abbiamo il privilegio delle cosiddette persone “libere”, abbiamo anche il dovere di conoscere e riprodurre quelle relazioni, di farle valere, anche fuori quelle mura e oltre ogni confine.
Ringraziamo il dentista, che nonostante gli intralci burocratici, continua a lavorare con scrupolo e impegno per la tutela della salute di Anan.
Libertà per Anan, libertà per tutti i prigionieri della libertà
Soccorso rosso proletario
Forwarded from Circolo Anarchico "La Faglia" — Foligno
Domenica 7 Settembre 2025, presso il Circolo anarchico “La Faglia”
in via Montebianco 23, Foligno( Pg)
H 17 : Presentazione opuscolo “Solidarietà ad Anan, Alì, Mansour”
In vista della conclusione del processo farsa a cui sono sottoposti per opera della Procura, della Digos, della Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo abruzzesi.
In supporto alla chiamata solidale, fuori dal tribunale dell’Aquila, del 19 Settembre 2025.
A fianco di chi resiste in Palestina e contro lo Stato italiano che, anche, con operazioni giudiziarie come queste si dimostra complice del sionismo, perseguendo i combattenti palestinesi, consegnando ad Israele informazioni utili per eliminarne altri, mettendo sotto processo azioni che persino per l’odioso diritto internazionale sono legittime (la resistenza armata contro l’occupante)
A seguire si mangia e si beve!!
in via Montebianco 23, Foligno( Pg)
H 17 : Presentazione opuscolo “Solidarietà ad Anan, Alì, Mansour”
In vista della conclusione del processo farsa a cui sono sottoposti per opera della Procura, della Digos, della Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo abruzzesi.
In supporto alla chiamata solidale, fuori dal tribunale dell’Aquila, del 19 Settembre 2025.
A fianco di chi resiste in Palestina e contro lo Stato italiano che, anche, con operazioni giudiziarie come queste si dimostra complice del sionismo, perseguendo i combattenti palestinesi, consegnando ad Israele informazioni utili per eliminarne altri, mettendo sotto processo azioni che persino per l’odioso diritto internazionale sono legittime (la resistenza armata contro l’occupante)
A seguire si mangia e si beve!!